Durante lo scontro il Troll della fucina è entrato da Sud ma invece di aggiungersi alle file dei nemici ha armeggiato su di un pannello con il risultato di far scomparire il pavimento sotto i piedi di Snaug e Debfer.
Questi sono caduti per alcuni metri finendo in un passaggio parzialmente allagato accorgendosi che insieme a loro era finito pure uno dei Troll.
Dopo un combattimento reso complicato dall'angusto spazio che rendeva difficile al mago aggiungersi allo scontro, i due eroi si sono resi conto che sopra le loro teste il rumore dello scontro andava scemando.
La botola poi si è chiusa e sono rimasti in compagnia del buio e dell'umido fiume sotterraneo.
Esplorando in apnea il passaggio Snaug ha trovato uno sbocco verso sud proprio sotto il fuoco che alimentava la fucina dei troll.
Risalendo spalla a spalla Deb e Snaug sono riusciti, con qualche scottatura, ad entrare nella stanza ed a arrischiarsi ancora più a sud avendo sentito alcuni grugniti attraverso una porta aperta a ovest.
Si sono ritrovati nuovamente di fronte al fiume generato dall'acquedotto ma prima di potervisi immergere una creatura mostruosa, già nota al paladino, è fuoriuscita da una delle sponde: un terribile grell!
Salvati da prontezza di metallo e di magia hanno iniziato a spostarsi dentro il fiume come lo sciamano Kasszt aveva consigliato prima di "dileguarsi".
Grazie ad una buona dose di fortuna si sono ritrovati di fronte ai prigionieri che cercavano: il bardo Dethos, alcuni paesani di Olostin Hold e gli altri avventurieri che erano stati costretti ad arrendersi poichè ridotti in numero dalla botola.
Come loro guardiani il re troll Skalmad e 2 maghi di Netheril, quest'ultimi mandati in esplorazione nel dungeon per scovare i 2 mancanti all'appello: Snaug e Debfer.
Approfittando della sola presenza di Skalmad i 2 sono piombati sul re troll e grazie alla sorpresa questo ha subito una serie di colpi che lo hanno costretto alla fuga passando attraverso un portale di teletrasporto.
Adesso i personaggi ed il bardo da loro cercato, Dethos erano infine liberi.
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