venerdì 27 agosto 2010

Gli impiccati

Dopo aver sconfitto  le immonde creature, incroci indicibili tra umani ed entità extra stellari, gli avventurieri hanno proseguito fino ad una porta chiusa.
Aprendola, è scattata una trappola: hanno sentito un forte sbuffo di un gas e subito poco si è incendiato, ustionandoli, ma non troppo.
Questo "spiffero" ha messo in moto un macabro spettacolo nella stanza successiva.
Decine di corpi impiccati pendevano dall'alto soffitto di una grande salone da cui alcune stanze secondarie si aprivano con elaborati archi ed intarsiati portali di foggia elfica.
I corpi erano così tanti che difficilmente sarebbe stato possibile passarci attraverso senza rischiare di urtarli.
Lo spostamento d'aria causato dalla veloce combustione del gas aveva come lasciato l'impressione che questi fardelli pendenti dondolassero ...
Itk, cercando di tranciare la corda che teneva uno di questi cadaveri, ha risvegliato dal sonno un "afflitto" il quale ha cercato di immobilizzare il Goliath con un enorme tentacolo fuoriuscito dalle sue morte labbra.
Grazie all'aiuto combinato degli altri membri del gruppo Itk si è salvato ma dopo poco gli altri membri del parti si sono accorti che Haram, il mezz'elfo stregone incontrato a Silverymoon, ha iniziato a comportarsi strano.
Haram voleva allontanarsi dal gruppo senza un valido motivo ed ha iniziato a trascinarsi per le varie stanza senza mostrare alcun interesse per quello che stava accedendo.
Preoccupati Itk e Tpog hanno cercato di capire cosa stesse succedendo, senza risultato.
Proseguendo nelle stanze che si diradavano i personaggi hanno trovato un martello fatato che improvvisamente ha colpito sul grugno Tora cambiandole i connotati, un amuleto magico protettore dei sogni e tanti, ma tanti, soldini lasciati qui probabilmente dagli originari inquilini dell'antica costruzione.
Infine sono entrati in una stanza molto strana: circolare, senza pavimento e con un'enorme ricostruzione del simbolo del dormiente - tre lame - che ruotavano. Le enormi lame erano l'unico modo per superare il baratro e portarsi in alcune nicchie che avevano tutto l'aspetto di tombe di eroi.
E come ogni luogo di riposo che si rispetti dalle tombe sono emerse ombre incorporee ...

giovedì 19 agosto 2010

La bocca

Grazie al possente muro di lame creato da Tora presto le file degli orchi vennero tranciate; nel frattempo  i fendenti di Itk abbattevano i corpi rianimati mentre Rylthar con una mossa fulminea prima finiva un assassino e poi l'altro che lo stava per colpire alle spalle.
A quel punto stanchi ci si riposò in una grotta asciutta e riparata indicata da Laki Lee Uche.
Il giorno dopo infine gli esploratori raggiunsero il covo dei cultisti un edificio con le effige di un viso rivolto verso le stelle.
Laki esplorò dall'alto, tramutato in piccione, il nascondiglio protetto da Tiefling assassini e orchi: cultisti entravano ed uscivano dalla enorme bocca spalancata e tra essi pure la figlia di Itk.
Durante una ricognizione di 5 Goliath,  tra cui c'era anche la figlia sfuggita nottetempo dall'accampamento di Itk, i personaggi accerchiarono e immobilizzarono gli irresponsabili neofiti del culto delle stelle e, fatto fagotto, tornarono indietro consegnando alle rispettive tribù i membri scomparsi.
Infine, i nostri eroi sono ritornati al tempio delle stelle.
Questa volta, a differenza della loro visita precedente, il tempio sembrava abbandonato ed entrando dall'ingresso principale, la bocca aperta, sono scesi lungo una delle tre rampe di scale che formavano il simbolo del culto, una sorta di Y con un occhio centrale.
Osservando le scale da vicine queste erano disseminate qua e là da spine e ad i lati vi erano delle scalanature ricavate dalla pietra nera utilizzata per le loro costruzione: un eventuale liquido che fosse caduto lungo le scale sarebbe stato incanalato dai piccoli condotti e per gravità sarebbe stato fatto fluire fino all'occhio centrale, nel secondo piano sotterraneo del tempio perchè al suo interno vi erano due piani di cui il primo era accedibile soltanto dal secondo.
Esplorando il secondo piano hanno individuato, grazie al druido tramutato in serpe, un cavallo non morto che hanno snobbato.
Invece, entrando nell'armeria, hanno dovuto abbattere un groviglio di armi d'assedio che a causa di "qualche magia" ha cercato di creare problemi ai personaggi.
Scendendo invece verso il basso ... hanno iniziato a sentire una preghiera afona e strani rumori.
Poco saggiamente seguendo la fonte del rumore si sono ritrovati in una sala delle torture con al centro un uomo che blaterava di una divinità stellare coperto di mille piaghi e accecato ad entrambi gli occhi.
Pochi istanti dalle ombre sono uscite creature blasfeme, incroci indicibili tra umani e entità delle stelle ed hanno cercato di ghermire i personaggi ...

lunedì 2 agosto 2010

Sfida tra i ghiacci

Seguendo le tracce nella gelida neve l'impavido gruppo eroico si è ritrovato a dover scegliere se addentrarsi ancor più dentro il bosco e trovare l'origine di quegli strani segni nel bianco suolo o se seguire un insieme più esiguo di orme.
Avendo optato per la prima ipotesi si sono ritrovati a girare in tondo fino a quando non sono stati raggiunti da un orco solitario che ha trattato loro come se fossero sul punto di morire.
Mentre l'inevitabile scontro con un ovvio risultato ne è scaturito ed il sangue del non umano lordava la candida bianca compagna alle loro orecchie e risuonato l'avvertimento dei pellegrini di Auryl.
Non versate mai il sangue ove riposano i corpi.
Ed ecco che dai molti comuli di neve che sparsi facevano capolino Haram ha iniziato ad udire nella sua testa delle voci che avvertivano lui di tenersi pronto ad accoglierli suggellando con la sua vita il loro incontro mortale.
Dopo poco cinque luci si sono accese nel bosco e orribili imitazioni di creature un tempo vive si sono lanciate verso l'origine dell'unica fonte di vita nel raggio di chilometri: i personaggi.
Dopo un combattimento eroico che ha risucchiato la maggior parte della forza vitale degli eroi questi hanno capito che le tracce, lasciate ad arte, non erano state che una scusa per attirali in una trappola.
Tornati quindi sui propri passi hanno iniziato a seguire il secondo gruppo di segni nella neve, e quando gli orchi sono usciti dai lati del sentiero tutti erano all'erta e preparati ad accogliere i propri avversari